|
Home |
fonti
ufficiali: |
Comune Finale
ligure |
|
|
|
24 ore di
notizie sulla provincia >
savonanews.it |
Questa
raccolta di notizie riguardanti Varigotti non è una rassegna
stampa completa bensì un elenco di articoli e non, fatto in base alla
disponibilità degli stessi sul web e aggiornato
secondo la disponibilità di tempo e di accesso a Internet di chi la
cura. |
17/10/2006 Punta Crena, appello al ministro
Finale. Maggioranza e opposizione compatte contro l'intervento dei
privati: «Vogliono distruggere un pezzo di paradiso terrestre»
I Verdi attaccano la Regione e scrivono a Pecoraro Scanio per bloccare la
costruzione di box
Finale.
Punta Crena continua ad accendere gli animi. I Verdi scendono al fianco
del Comune per bloccare la possibilità di costruzione di 60 box nell'area
prospiciente l'ex villa "Baldini". Carlo Vasconi, consigliere regionale e
convinto ambientalista, ha chiesto l'intervento del ministro Alfonso
Pecoraro Scanio perché provveda a bloccare qualsiasi costruzione che possa
deturpare il paesaggio, tra l'altro sito di interesse comunitario.
«Abbiamo chiesto alla Regione di revocare le autorizzazioni a suo tempo
rilasciate, ma non riusciamo a ottenere risposta». Presa di posizione
ferma anche da parte dell'amministrazione civica che con il vicesindaco e
assessore all'urbanistica, Giovanni Ferrari, ha più volte sollecitato
Genova perché non permetta la realizzazione di volumetria oltre il
necessario e soprattutto blocchi la costruzione dei box.
Raccolta di firme, interminabili riunioni dei diversi partiti e per tutti
l'intenzione di giungere alla salvaguardia di una delle zone più belle
della riviera di ponente: il promontorio che domina Varigotti dall'alto di
una pineta fantastica.
«Sono anni che ci battiamo per evitare attacchi a quel pezzo di paradiso
terrestre. Prima volevano installare ripetitori per telefonia mobile, poi
destinarla ad insediamenti residenziali. Ci siamo battuti, tutto il paese
unito, riuscendo nell'intento di evitare qualsiasi abuso. A Punta Crena è
stato anche realizzato un parco botanico di indubbio valore e qualsiasi
intervento edilizio non può che creare danni e disagi». Gabriello
Castellazzi, ex consigliere comunale finalese e responsabile dei Verdi,
punta il dito accusatore sulla Regione rea, secondo lui, di non
intervenire, nonostante i solleciti, per evitare ulteriori colate di
cemento.
La base di Punta Crena è costantemente monitorata per evitare possibili
situazioni di non ritorno. «La Regione ha dato risposte non soddisfacenti
- sottolinea Carlo Vasconi - il fatto che i Verdi siano in maggioranza non
significa nulla. Il mio gruppo controlla l'operato dell'amministrazione ed
è pronto alla denuncia ogni volta che non vengono rispettate le regole».
«Al ministro - aggiunge il consigliere regionale Vasconi - ho chiesto di
far bloccare qualsiasi autorizzazione. Voglio impedire che venga
compromessa, in maniera irreversibile la bellezza non comune dell'area che
deve essere considerata sottoposta a vincolo di natura paesaggistico
ambientale».
Ferma la posizione del Comune che con l'assessore Ferrari, ieri ha
ribadito: «Ci sono almeno 20 punti, segnalati anche da parte nostra al
Ministero, che vogliamo conoscere nei particolari. È necessario che la
società proprietaria e costruttrice integri le domande presentate con una
relazione tecnico geologica accurata con tanto di elenco delle opere di
sostegno che intende realizzare per evitare dissesti ambientali.
Daniele La Corte
IL SECOLO XIX
|
11/10/2006 Finale: rapinata la Carisa di Varigotti
Rapina questa mattina alle
11 presso la filiale della Carisa di località Varigotti. Due sconosciuti,
il primo a volto scoperto ha poi indossato entrando una calzamaglia, il
secondo con il volto già coperto da una calzamaglia, sono entrati nei
locali, disarmati. All’interno non c’era nessun cliente. Hanno minacciato
verbalmente l’unica impiegata presente dietro il bancone, poi uno dei due
stringendo la mano in un pugno, l’ha puntata dietro la schiena della
addetta costringendola a consegnare loro quanto contenuto nella cassa: 20
mila euro. Di qui si sono allontanati verso l’Aurelia, facendo perdere le
proprie tracce. Sono in corso indagini dei carabinieri.
SAVONANEWS.IT |
9/10/2006 Appartamenti e box a Punta Crenai Verdi: «Saccheggio
dell'ambiente»
Critiche a Regione, Provincia e Soprintendenza che hanno autorizzato
l'opera
Finale.
Sono ripresi i lavori nel cantiere di Punta Crena a Varigotti, dove
dovrebbero essere costruiti una casa a più piani e sessanta box
interrati su cinque livelli, sul confine di un sito d'interesse
comunitario di grande pregio.
Contro la realizzazione del progetto si sono espressi sia i Verdi con
una raccolta di firme e la presentazione di vari esposti, sia il Comune
di Finale che ancora lo scorso 24 agosto aveva inviato una lettera al
Soprintendente ai Beni architettonici e del paesaggio, ai Beni
Archeologici della Liguria e all'Ufficio di pianificazione territoriale
della provincia di Savona, sottolineando tutti i possibili danni
conseguenti alla realizzazione dell'opera.
Insomma, un fronte compatto che, tuttavia, non ha sin qui ottenuto i
risultati attesi. I privati, forti delle autorizzazioni ottenuto,
proseguono i lavori.
E ieri i Verdi hanno suonato un altro campanello d'allarme.
«Siamo molto preoccupati per il silenzio delle autorità provinciali e
regionali e delle Soprintendenze chiamate in causa - ha detto il
portavoce dei Verdi finalesi Gabriello Castellazzi -. Si spera di non
dover essere costretti a presentare nuovi esposti alla procura della
Repubblica, non solo a tutela dei cittadini di Varigotti ma anche di
tutti coloro che vogliono impedire il saccheggio del Finalese».
Rassicura sulla ripresa del cantiere, l'assessore all'urbanistica
Giovanni Ferrari: «Anche a seguito di sopralluoghi effettuati dalla
Forestale, abbiamo accertato che i lavori in corso sono limitati alla
demolizione e ricostruzione della palazzina, la cui autorizzazione
risale alla precedente amministrazione. Per il resto abbiamo fatto già
tutti i passi presso gli enti competenti, chiedendo di revocare
l'autorizzazione ambientale rilasciata dalla Regione che però ha
rifiutato la nostra richiesta». Come dire ai Verdi: prendetevela con voi
stessi, dal momento che in Regione siete in maggioranza.
Sono in allarme anche i Verdi di Loano che hanno bocciato il nuovo
progetto di completamento del porto. Ma anche in questo caso la Regione
non sembra disposta a seguire le rimostranze degli ambientalisti.
«L'attuale versione del progetto manca di un complesso strategico ed
organico dei fabbisogni della cittadinanza e tale carenza appare ancora
più accentuata dall'assenza di uno studio di impatto ambientale» ha
dichiarato Tiziana Palmieri portavoce dei Verdi loanesi.
S. An.
09/10/2006
I lavori interessano un'area, a Varigotti, che confina con un sito di
interesse comunitario. Gli ambientalisti annunciano nuovi esposti alla
procura. L'assessore Ferrari: «L'intervento era stato autorizzato dalla
precedente amministrazione. Noi abbiamo fatto il possibile per fermarlo»
IL SECOLO XIX
|
5/10/2006 Varigotti è un
borgo fantasma«I negozi chiudono e diventano alloggi»
La frazione di Finale vive
pochi mesi all'anno. Il Comune corre ai ripari: destinazione d'uso a tempo
per i locali al piano terra
Finale. A Varigotti,
nonostante le temperature ancora alte, è come se fosse già arrivato
l'inverno. E' questa l'impressione che trasmette il borgo saraceno ai
pochi turisti ed ai residenti che, in questa stagione, si trovano in uno
dei luoghi più suggestivi della Liguria che, come un orologio svizzero, a
partire da fine settembre cade in un lungo letargo.
Si contano sulle dita di una mano le attività commerciali e ricettive che
decidono di rimanere aperte, scegliendo di continuare a dare un servizio a
quell'utenza che comunque, almeno nei fine settimana, fa rivivere
Varigotti. E a dire che, proprio a partire da quest'anno, si è registrato
il ritorno di turisti tedeschi, americani, svedesi e svizzeri. «Il
problema è nato una quindicina di anni fa, quando le numerose attività
commerciali esistenti nel borgo, circa una dozzina, furono trasformate in
appartamenti - dice Pierluigi Giacchino del Tipifini Cafè di piazza
Cappello da prete -. E non è finita qui perché presto chiuderanno altre
due attività commerciali, tra cui l'unica pizzeria con forno a legna
presente a Varigotti ed una boutique».
Conseguenze del condono contro il quale i Comuni non possono fare nulla.
Infatti, a meno che l'attività commerciale che chiede il cambio di
destinazione d'uso non si affacci direttamente su una strada comunale, il
Comune non può opporsi alla trasformazione.
«E' una situazione preoccupante e di difficile soluzione - ha dichiarato
l'assessore al turismo e alle attività produttive Angelo Berlangieri - ed
è per questo che, oltre ad aver avanzato richiesta formale all'Unesco di
far diventare Varigotti "patrimonio dell'umanità", stiamo mettendo a punto
un'iniziativa che potrebbe funzionare da volano per il borgo».
Il privato, proprietario di locali a piano terra, può sperimentare un
cambio di destinazione d'uso per trasformare il proprio alloggio in
un'attività commerciale, per un periodo di 6 anni. «Solo dopo aver fatto
la prova il privato potrà prendere la destinazione finale da adottare» ha
sottolineato Berlangieri.
Secondo Michela Rosa dell'albergo Albatros, sarebbe preferibile che il
Comune imponesse un periodo massimo di chiusura agli operatori turistici.
«Non è pensabile che l'unico giornalaio aperto chiuda il pomeriggio - ha
detto Rosa - e ancora meno che non ci sia neppure uno stabilimento
balneare che offra la possibilità di fare elioterapia». Fabrizio
Fornasiero dell'associazione "Varigotti insieme" conclude: «Manca la
volontà di offrire un servizio anche "fuori stagione"».
Silvia Andreetto
IL SECOLO XIX |
3/10/2006 Una coop pulirà i
sentieri
Aggiudicato il bando dal
Comune di Finale Ligure
Undici i percorsi individuati, per un totale di 100 chilometri
Finale. Sarà la cooperativa
Tracce, di Finale, ad occuparsi della manutenzione e conservazione della
rete sentieristica del territorio comunale. E' stato aggiudicato infatti
il bando che prevede la concessione di contributi straordinari da parte
del Comune per la pulizia dei sentieri. L'iniziativa è collegata al
progetto "La Riviera dell'outdoor", il primo sistema di prodotto turistico
nato in Liguria e promosso da 23 Comuni del Savonese, dalla Comunità
Montana Pollupice, dalla provincia di Savona, dall'Apt e dal Coni.
Sono undici i percorsi individuati dall'amministrazione Richeri, per un
totale di circa 100 chilometri. Raccolta di rifiuti, rimozione di piante
cadute o di altri impedimenti, manutenzione del fondo in particolare per
la regimazione delle acque meteoriche e superficiali, manutenzione della
segnaletica, sono solo alcuni degli interventi inseriti nel bando. E
grazie alla rilevazione della rete sentieristica al GPS, la cooperativa è
in grado di segnalare anomalie o situazioni critiche che richiedano
interventi urgenti. «Questa mappatura permetterà inoltre agli albergatori
di scaricare dal sito internet, in allestimento, le tracce dei sentieri
per la propria clientela» ha dichiarato Olinto Simonetti di Tracce.
IL SECOLO XIX |
25/9/2006 Finale:
maltempo, allagamenti nella notte (ore 07:16)
Notte di allagamenti nel
finalese, in particolare a Varigotti e Noli a causa del passaggio della
perturbazione annunciata sabato scorso dalla Protezione Civile e dagli
esperti meteo. Situazioni che hanno richiesto l'intervento dei vigili del
fuoco del distaccamento di Finale. La situazione si è risolta comunque
all'alba L'allerta meteo 1 restera' in vigore almeno sino alle 12 di oggi.
r.c.
SAVONA NEWS |
20/9/2006 I nuovi cap della provincia di Savona
Savona. Oggi è entrata in vigore la riorganizzazione dei Codici
di Avviamento Postale, per ottimizzare la qualità del servizio di recapito
in linea con i cambiamenti toponomastici e amministrativi avvenuti negli
ultimi anni in Italia. Nella nostra provincia le novità riguardano il
comune di Erli, che passa da 17039 a 17030, e alcune frazioni che prendono
il cap della città a cui appartengono: Alpicella diventa 17019 (Varazze),
Bastia 17031 (Albenga), Faie 17019 (Varazze), Piampaludo 17046 (Sassello),
San martino 17044 (Stella), Santuario 17100 (Savona), Varigotti 17024
(Finale Ligure).
"Il
Vostro Giornale" |
19/9/2006 IL CONCORSO RISERVATO AI PASTICCERI E’ STATO VINTO DAL MONEGASCO
FRANK MADALA DELL’HOTEL DE PARIS
Ventimila visitatori nel centro storico per la
rassegna «Dolcissima Pietra»
PIETRA L.
Domenica sera si è conclusa con grande successo la seconda edizione di
Dolcissima Pietra. Oltre 20.000 visitatori hanno colto l'invito di Pietra
Ligure a visitare il percorso goloso sviluppato nel centro storico della
città. Fiore all'occhiello della manifestazione la seconda edizione della
gara di Arte Dolciaria con oltre 26 partecipanti che hanno contribuito a
decretare il successo dell'iniziativa di punta della manifestazione.
L'edizione 2006, in crescita sia per il numero dei partecipanti sia per la
qualità delle esposizioni, è stata sviluppata in due sezioni: la sezione
pièce artistiche e la sezione torte "Premio speciale Marzio Strobino",
premio dedicato al noto ristoratore pietrese scomparso lo scorso anno. La
giuria era costituita da: Virgilio Pronzati, noto enogastronomo, Adriano
Noli, presidente della FIC delegazione di Savona, lo Chef Gregorio
Meligrana, lo Chef Francesco Impieri e lo Chef Roberto De Palo. I
vincitori della sezione pièce artistiche sono: primo premio Frank Madala
dell'Hotel de Paris di Montecarlo con la pièce dal titolo "Sotto il Mare";
secondo premio Salvatore Peluso dell'Hotel Acqua Novella di Spotorno con
la piece dal titolo "Stella del Mare" e terzo premio Pietro Cassina della
Panetteria Cassina Pietro di Varigotti - Finale Ligure con la pièce "Il
Vecchio e il Mare". I vincitori della sezione Premio speciale Marzio
Strobino: primo premio Francesco Crocco della Pasticceria Poldo di Genova,
secondo premio Bruno De Marco della Pasticceria Caffè Ferro di Finale
Ligure, terzo premio Riccardo Cassullo della panetteria Riccardo Cassullo
di Finale Ligure Borgo. La prestigiosa Gara di Arte Dolciaria è stata
visitata da migliaia di persone, che hanno letteralmente preso d'assalto
le postazioni per ammirare i lavori dei maestri pasticceri. Un flusso
continuo ha sfilato davanti alle pièce spettacolari, talmente suggestive
da essere paragonate a vere e proprie opere d'arte.
Un successo le vetrine allestite dai commercianti dedicate a
Dolcissima Pietra, che hanno reso "dolcissimo" il centro storico e i
quartieri della cittadina rivierasca.
m. bel.
"LA
STAMPA"
|
15/09/2006
Nubifragio, provincia in ginocchio
L`Albenganese è la zona più colpita. Campeggi evacuati sul Lungocenta. La
Coldiretti: «Chiederemo lo stato di calamità naturale»
Danni ingenti alle coltivazioni, negozi allagati. A Savona il sindaco
chiude due scuole
Pioggia, allagamenti, rischio di esondazioni. E` stato un giovedì di paura
e disagi in tutto il savonese. E il peggio è che le previsioni non
annunciano nulla di buono neppure per oggi. Non a caso ieri pomeriggio,
dopo la conferma dell`allerta 2 (grave) da parte della Prefettura, il
sindaco Federico Berruti ha firmato un`ordinanza per disporre la chiusura
(oggi) di due scuole: la materna e l`asilo nido di corso Mazzini
(piramidi), e il piano terra (ma non i piani superiori) di materna e asilo
nido di Via Crispi, a Lavagnola.
«La decisione è maturata soltanto per queste strutture in quanto sono le
uniche situate in zona definita "esondabile" - ha spiegato il Comune - I
genitori dei bambini che frequentano l`asilo e la materna di corso Mazzini
sono stati avvisati dal personale del Comune. In caso la situazione meteo
migliorasse e cessasse l`allerta 2, l`ordinanza sarà subito revocata».
Savona peraltro è stata una delle città quasi risparmiate dalla furia dal
maltempo. Ad Albenga e in generale nel ponente se la sono vista molto più
brutta. E se la sono vista brutta anche in Valbormida, dove alcune scuole,
come il licelo Calasanzio di Carcare, sono state semi allagate con
necessità di abbandonare alcune aule.
In generale è stata una giornata drammatica. Sono stati tanti gli
allagamenti di garage, magazzini e negozi. Non si sono contati alberi
pericolanti, tombini esplosi, cornicioni pericolanti. Un`emergenza unica
da Varazze ad Andora ed estesa a tutta la Liguria. Per vigili del fuoco,
protezione civile, vigili urbani e tanti volontari, è stata la solita
giornata di passione. Una cinquantina, alla fine, le uscite per richieste
d`intervento.
Nel bilancio finale, per fortuna, non si sono registrate esondazioni di
corsi d`acqua. Anche il Letimbro, che poche settimane fa in occasione di
una pioggia più intensa ma sicuramente meno duratura, era andato ko,
stavolta ha tenuto. Il rovescio della medaglia è ancora una volta la
frazione di Santuario che si è confermata la più"permeabile": questa volta
è rimasta isolata la borgata intorno a Castel Sant`Agata.
Anche a levante è stata dura. A Varazze allagameni di scantinati e
portoni, oltre a strade invase da pietrisco e rami spezzati, hanno
provocato decine di Sos. Ci sono stati un paio di incidenti per fortuna
non gravi. Un`imbarcazione è riuscita a rientrare nel porticciolo di Celle
giusto in tempo prima che in mare scoppiasse l`inferno.
Ad Albenga, come detto, la situazione più grave. Campagne e serre
allagate, danni gravissimi alle colture. Ma non solo: quattro campeggi
("Roma", "Lungomare", "Gallinara" e "Dei Fiori") evacuati per precauzione.
Chiuse le scuole di Ortovero: per elementari e materne doveva essere il
primo giorno, ma il sindaco Osvaldo Geddo ha bloccato gli scuolabus per
evitare rischi inutili e così l`esordio è rinviato.
«Chiederemo lo stato di calamità naturale. La situazione è gravissima.
Intere colture sono scomparse sotto la furia dell`acqua che ha invaso
soprattutto la zona al confine tra Albenga e Ceriale». Ennio Fazio,
presidente regionale della Coldiretti, ha chiesto un incontro con tutte le
organizzazioni di categoria degli agricoltori e con il sindaco per cercare
una soluzione all`annoso problema della canalizzazione. Il sindaco ingauno
Antonello Tabbò ha dato la piena disponibilità ma ricordando che servono
10 milioni di euro. «E il Comune, da solo, non è in grado di far fronte»
ha chiarito.
Dario Freccero
IL SECOLO XIX
|
14/09/2006
Finale,
siluri contro il Puc
Scadono domani i termini per la presentazione delle osservazioni
Il centrosinistra: «Asseconda meri interessi economici»
Finale. Scadono domani i termini per la presentazione delle osservazioni
al progetto definitivo del Puc, approvato dal consiglio comunale lo scorso
12 luglio. Dall`analisi fatta dal centrosinistra finalese e dalle
associazioni ambientalistiche, il Piano urbanistico presenterebbe vari
punti deboli al punto che, da più parti, arriva la richiesta di ritiro.
In particolare, mancherebbe un vero studio di sostenibilità ambientale che
traduca le varie progettazioni in una città capace di funzionare e di
garantire sviluppo e qualità della vita. Né sarebbero state seriamente
valutate le incidenze della trasformazione delle aree Piaggio che
condizionerà gli equilibri socio-economici del futuro di Finale. «Ne
risulta un piano sfilacciato ed incapace di valutare le proprie
conseguenze» hanno dichiarato le forze del centrosinistra. Secondo Roberto
Grossi, di Rifondazione comunista, «il piano va repinto in toto perché non
è condivisibile la sua filosofia di base che prescinde dalle risorse e
dalle reali necessità del territorio e della popolazione per assecondare
meri interessi economici particolari».
Per Italia Nostra ed il Wwf, il Puc prevede eccessive quote residenziali,
soprattutto nelle aree agricole dove la previsione edificatoria appare
determinata al soddisfacimento della richiesta di seconde case, mentre non
viene risolto il problema della prima casa.
«Bisognerebbe favorire le dimensioni di alloggi idonei a consentire la
residenza stabile anche di famiglie di nuova formazione, prevedendo
appartamenti di almeno 70 metri quadrati» hanno precisato le associazioni
ambientaliste che hanno duramente contestato anche la mancata previsione
del Parco regionale del Finalese.
«L`abbandono del sistema parco, con la motivazione di inutilità di un ente
territoriale, porterà ad ulteriori complicazioni nel reperimento di
risorse finanziarie da parte del Comune» concludono le associazioni
ambientaliste.
S. An.
SECOLO XIX
|
13/9/2006
COMUNE DI FINALE LIGURE ASSOCIAZIONE “VARIGOTTI INSIEME”
GIORNATA
IN MEMORIA DI ARTURO BORBONESE
Precursore
della riscoperta dell’entroterra Finalese
L’Assessorato
al turismo del Comune di Finale Ligure e l’Associazione “Varigotti
Insieme” organizzano per venerdì 15 settembre una giornata dedicata
ad Arturo Borbonese, precursore della riscoperta dell’entroterra
Finalese e autore della guida “I sentieri del Finale”, pubblicazione
stampata per la prima volta più di vent’anni fa che ebbe un grande
successo e che è ancora oggi una delle guide più utilizzate dagli
escursionisti.
Borbonese,
mancato la scorsa primavera, oltre a dedicarsi alla stesura della guida,
svolse gratuitamente un’importante opera di tracciatura e pulizia di
molti sentieri. Per ricordare la sua figura, il Comune e
l’Associazione “Varigotti Insieme” hanno organizzato per venerdì
un’escursione gratuita, guidata da Carlo Lovisolo della Cooperativa
Tracce, e un dibattito.
Borbonese
è stato il primo riscopritore della rete sentieristica del Finalese.
Molti giovani che hanno avuto l’opportunità di scoprire questo
territorio lo hanno fatto anche grazie al suo lavoro. Realizzò un
plastico che riproduceva con estrema precisione ogni collina e ogni
valle e su questo plastico segnò tutta la rete sentieristica,
contrassegnandola con simboli e colori diversi. Fece stampare poi una
guida che ancora oggi si può acquistare nelle librerie, e che resta la
miglior cartina dei sentieri del Finalese. Amava questo territorio e in
particolare Varigotti, dove si trasferì all’inizio degli anni ’70.
Trascorse gli ultimi trent’anni della sua vita a cercare di far
conoscere le bellezze del Finalese.
L’escursione
prenderà il via alle 16 in piazza Cappello da Prete a Varigotti
L’itinerario toccherà il percorso naturalistico realizzato dal WWF a
Punta Crena e la chiesa di San Lorenzo vecchio che si affaccia sulla
baia dei Saraceni e raggiungerà poi il primo punto panoramico sulla
falesia marina di Capo Noli.Al termine si terrà, presso il Centro
Civico “Roberto Fontana” di Varigotti, una breve cerimonia per
ricordare la figura di Arturo Borbonese.
COMUNE FINALE LIGURE |
12/9/2006
Uva più forte di siccità e grandine «Sarà un'ottima annata per il
vino»
I
produttori del Finalese sono ottimisti nonostante le bizze del tempo.
Viaggio del Secolo XIX in due note aziende vinicole
Finale.
Si profila un'annata buona per il vino, con una produzione leggermente
superiore a quella dello scorso anno. La grandinata che il 13 agosto si
è abbattuta su Varigotti, facedo temere il peggio ai viticoltori e la
siccità persistente, non hanno scalfito l'ottimismo dei viticoltori
finalesi. Erano trent'anni che a Varigotti non si vedeva la grandine ed
ancora oggi sono evidenti i segni che i chicchi d'acqua ghiacciata hanno
lasciato sugli acini e sulle foglie dei vigneti. Per fortuna il tempo
secco non ha fatto marcire l'intero grappolo, ma solo gli acini colpiti
dalla grandine che dovranno essere eliminati durante la vendemmia.
Sull'altopiano delle Manie, dove prevale la produzione di Pigato,
Vermentino, Granaccia e Lumassina (che a Varigotti prende il nome di
Mataossu), l'annata è stata davvero eccezionale anche dal punto di
vista della produzione.
«Sono circa trenta i quintali d'uva, su quattro ettari e mezzo di
vigneto, che abbiamo dovuto eliminare per consentire alle viti di
portare avanti la maturazione dell'uva ? spiega Vladimiro Galluzzo,
dell'azienda agricola Cascina delle Terre Rosse ?. Una pianta infatti
non è in grado di sopportare bene più di due chili e mezzo d'uva, se
non soffrendo e seppure a malincuore dobbiamo fare questa operazione.
Per questo dopo Ferragosto, circa quaranta giorni prima della vendemmia,
si fa questa prima selezione».
Alle Terre Rosse infatti la vendemmia, tempo permettendo, inizierà
venerdì prossimo e non sarà semplice visto che la maturazione dei
filari non è uniforme. Pertanto toccherà a Galluzzo, l'esperto
dell'azienda, avvalersi della professionalità acquisita nel tempo ed
indicare quali saranno le uve da raccogliere subito e quali da lasciare
ancora qualche tempo appese ai filari.
«In caso di dubbio ricorro al rifrettrometro, uno strumento che misura
il tasso zuccherino presente nell'acino» spiega Galluzzo che conduce
l'azienda fondata dal padre oltre settant'anni fa e che oggi produce 35
mila bottiglie che vengono esportate anche in Giappone, in Inghilterra,
Emirati Arabi. Sui terrazzamenti creati dai muri a secco, a strapiombo
sul mare di Varigotti, nonostante la sete sofferta durante l'estate, i
vigneti appaiono sani e carichi di succulenti grappoli d'uva. Paolo
Ruffino, dell'azienda vinicola Ruffino, non ha ancora deciso quando
vendemmierà ma è certo che quest'anno durerà circa un mese, vista la
selezione che si dovrà fare sui grappoli per togliere gli acini marci.
«Siamo soliti attendere la maturazione fisiologica dell'uva che essere
naturale per far sì che i vini acquistino tutto il profumo del frutto ?
dichiara Ruffino, nella cui vigna sono ancora ben visibili i segni
lasciati da quel terribile incendio che distrusse la stupenda pineta
alle spalle di Varigotti il 3 settembre 2003 -. Nonostante l'annata
secca, abbiamo una buona produzione anche grazie agli impianti di
irrigazione che abbiamo installato nelle vigne».
Cinquanta mila bottiglie è la produzione media della cantina Ruffino
che è riconosciuta come la più attrezzata in Liguria e che nell'anno
2000 venne scelta dalla Regione per produrre un vino spumante rosato
brut, prodotto mischiando le uve liguri e finalizzato ai festeggiamenti
previsti per l'arrivo del nuovo millennio.
Silvia Andreetto
12/09/2006
Galluzzo: «Abbiamo dovuto eliminare circa 30 quintali d'uva per
favorire la maturazione. Ruffino: «Annata secca, ma buona produzione»
«Si
punta tutto sulla qualità per conquistare spazi di mercato»
Finale.
Tra le produzioni tipiche del Finalese, oltre al Vermentino che è
sicuramente quello più importante per estensione, spicca il Mataossu.
Il vitigno è lo stesso del Lumassina ma a Noli, Spotorno e Varigotti,
cambia nome e diventa Mataossu.
E proprio col Mataossu si produce l'unico vino spumante esistente in
Liguria e marchiato azienda Ruffino.
«Si tratta di una piccola nicchia ma importante perché viste le
dimensioni ristrette del nostro territorio che rende impossibile puntare
sulle grosse quantità di produzione, è fondamentale lavorare sulla
qualità per differenziarci il più possibile sul mercato ?dichiara
l'assessore all'agricoltura della Comunità Montana Pollupice Franco
Rossello -. Ed infatti i vini come il Pigato, il Vermentino, la
Lumassina prodotti dalle poche, meno di una decina, ma prestigiose
aziende finalesi, trovano un mercato molto particolare essendo richiesti
soprattutto nel campo della ristorazione e dalle tante vinerie e wine
bar che hanno aperto negli ultimi anni un po' ovunque».
Effettivamente la cultura del vino, che tra i giovani aveva subito una
certa flessione, è costantemente in crescita al punto che il vino viene
spesso preferito agli alcolici.
S. An.
"IL SECOLO XIX"
|
6/9/2006 Lavori nella
piazza davanti al cimitero
La Soprintendenza ha approvato i lavori di sistemazione della piazzetta
antistante il cimitero di Varigotti, che sarà interamente pavimentata in
marmo nero di Ormea e ciottoli. Nell'occasione sarà sistemato il muro
perimetrale del camposanto con la previsione di un nuovo portale. La spesa
prevista è di circa 60 mila euro.
a. r.
"LA
STAMPA"
|
4/9/2006
Mano incastrata nell'ascensore paura per un bimbo di due anni
L'incidente
in una casa-vacanze di Varigotti. Liberato dai vigili del fuoco
Finale
Ligure. Un bimbo di due anni è rimasto con una mano incastrata nella
porta dell'ascensore per circa un'ora, lasciando con il fiato sospeso i
suoi familiari e un intero condominio. I vigili del fuoco di Finale, l'automedicale
e il personale del "118" sono accorsi in aiuto dei genitori
del piccolo che, in un condominio di Varigotti avevano dato l'allarme
per evitare al loro figlio più drammatiche conseguenze.
Il fatto è avvenuto ieri mattina a una famiglia di turisti lombardi
alloggiati in una casa-vacanze nel centro del borgo marinaro finalese,
tra poco prima delle ore 11 e mezzogiorno. Mentre la coppia stava
rincasando assieme al figlio, il piccolo non si sa come ha infilato una
manina tra le porta dell'ascensore che si è bloccata, facendolo
rimanere incastrato. Papà e mamma prima si sono dati da fare per
tentare di liberare il figlio spaventatissimo e piangente dalla scomoda
posizione.
Poi, vista la situazione e nel terrore che non si potesse venirne a capo
in breve tempo con chissà quali conseguenze, hanno deciso di dare
l'allarme chiamando il "118".
Rapidamente una squadra di pompieri del distaccamento di Finale si è
così recata sul posto per liberare la mano del piccolo. Poi sono
arrivati i militi della pubblica assistenza e l'automedicale. Dopo
essersi fatti spiegare rapidamente l'antefatto dai genitori del piccolo,
gli uomini del soccorso hanno lavorato con estrema cautela ma anche con
grande determinazione per ridurre al massimo i tempi dell'intervento e
soprattutto per non provocare altre lesioni all'arto del bimbo che
presentava già un vistoso trauma da schiacciamento.
Sono stati attimi drammatici, sottolineati dal pianto del piccolo,
dolorante con la manina incastrata che non poteva liberarsi. Alla fine,
tuttavia, i soccorritori con i genitori, sono riusciti a mettere fine a
quella sorta di incubo. A disincastrare la manina schiacciata dalla
porta in metallo e a trasportare a tutta velocità in ambulanza il
piccolo al Santa Corona. All'ospedale le condizioni del bambino, a parte
il comprensibile choc, non sono tuttavia apparse gravi. La sua mano
presenta un trauma da schiacciamento e il bimbo è stato ricoverato in
osservazione a scopo precauzionale.
04/09/2006
Trasferito all'ospedale Santa Corona il piccolo turista lombardo è
stato ricoverato a scopo precauzionale
"IL SECOLO XIX" |
3/9/2006 A Varigotti riappare una razza
l'avvistamento
Finale. Arriva una conferma sull'avvistamento della razza avvenuto il 25
agosto, intorno alle 17 dal bagnino dei "Nik", Toni Montalbano. Questa
volta la razza è stata immortalata (vedi foto sopra) mentre nuotava
nello specchio acqueo in località Fiorita, tra Capo San Donato e
Varigotti. A fare l'avvistamento è stata Laura Vannucchi, che gestisce
il sito internet www.varigotti.liguria.it e che verso mezzogiorno di
mercoledì 30 agosto si trovava in quella zona per scattare alcune foto
alla mareggiata. «Per caso ho scorto una macchia nera a pochi metri da
riva _ racconta Laura _ La razza non sembrava ferita, si immergeva e
riemergeva spostandosi verso ponente forse alla ricerca di cibo,
addirittura si è spinta quasi a sfiorare gli scogli».
vedi foto
"IL SECOLO XIX" |
|