31/8/2008 Da 50 anni clienti dei bagni Nettuno
Ai Bagni Nettuno di Varigotti, gestiti dal 1955 da Romano Arnaldi in
collaborazione con la famiglia, sono stati festeggiati alla presenza del
sindaco Flaminio Richeri alcuni turisti: i coniugi Binacchi, l’ingegner
Catani, la signora Pareti, le signore Ragazzoni-Rossotto e la signora
Trabacchi per i loro 50 anni di fedeltà allo stabilimento e a Varigotti.
A.R.
LA STAMPA
27/8/2008 Il ferragosto assetato di Varigotti
e Pia per un guasto
SAREBBE stata una pompa bruciata ad aver causato la mancanza di
acqua potabile a Varigotti e Pia per tutta la settimana di Ferragosto,
nelle ore serali. «Il problema che ha creato parecchi disagi alla
popolazione e ai turisti che, per un'intera settimana, dovevano fare i
conti con rubinetti da cui non usciva neppure una goccia d'acqua».
L'amministrazione ha individuato il guasto dovuto ad una pompa che si è
bruciata, mandando in tilt l'erogazione dell'acqua a Varigotti e in
alcune zone di Pia.
«Ora è tutto risolto - dice l'assessore ai Lavori pubblici Massimo
Gualberti - I nostri tecnici hanno individuato il guasto e sostituito la
pompa che si era bruciata. Ora con l'attivazione del terzo pozzo di Pia
che si aggiunge all'interconnessione con la sorgente del Martinetto non
dovremmo più avere problemi».
In effetti adesso acqua sembra essercene in abbondanza ma resta il fatto
che quest'estate Finale, nonostante i tanti investimenti fatti per
migliorare la rete idrica, ha dovuto già far fronte al crollo di un
pozzo, posizionato fuori l'alveo del torrente Sciusa e che ha seguito di
pochi mesi lo stesso destino già toccato al pozzo in alveo. Entrambi i
pozzi sono stati recuperati e oggi Finalpia e Varigotti possono contare
su tre pozzi funzionanti e l'interconnessione con la sorgente del
Martinetto, recuperando di fatto una florida fonte che permette di
rifornire anche Vezzi Portio, le scorse estati in crisi per carenza
d'acqua.
S. An.

25/8/2008 Capo Noli, il Ceda si dichiara
contrario all’illuminazione
Polemiche riguardo al nuovo impianto realizzato dalla
Provincia di Savona col cofinanziamento dei Comuni di Finale Ligure e
Spotorno per illuminare a giorno Capo Noli, dopo la frana che per cinque
mesi aveva interrotto la via Aurelia. A sollevarle è il Ceda, il
Comitato Ecologico Difesa Ambientale.
I rappresentanti del Ceda rilevano come “Tale
illuminazione è in contrasto con la legge regionale n 22 del 29 maggio
2007 che all’articolo 20 comma 4 prevede il divieto di qualsiasi sistema
di illuminazione del paesaggio. Inoltre” proseguono, “ad essere
illuminata non è la scogliera di capo Noli, la quale periodicamente
frana sull’Aurelia, ma una vecchia cava che in caso di frana
scaricherebbe i massi in un terreno privato e recintato.”
“Come già fatto notare dal WWF” dichiarano i membri
del Ceda, “l’intervento disturba pesantemente la fauna selvatica in quel
tratto di costa costituita da varie specie protette come il gufo reale e
il falco pellegrino. Infine, L’illuminazione è unicamente rivolta verso
le rocce per cui la strada in quel tratto rimane al buio e quindi
l’intervento che disturba la fauna selvatica non produce nessun effetto
positivo sulla sicurezza stradale.”
“Il Ceda chiede che sul promontorio di capo Noli
venga realizzata un adeguato impianto di illuminazione stradale e che
venga spento l’impianto di illuminazione delle rocce. Quest’ultimo”
concludono, “è solamente uno spreco di denaro pubblico dannoso
all’ambiente e realizzato in violazione della normativa vigente.”
I

Illuminazione notturna a levante di Malpasso
17/8/2008 Sotto la lente l'attività della Confraternita
il clamoroso sequestro nell'oratorio di varigotti
Indagini della magistratura e del commissario nominato dal vescovo.
«Entro settembre sapremo la verità»
FINALE. A tre giorni dal clamoroso sequestro cautelativo di alcuni
locali dell'oratorio di Varigotti emergono nuovi particolari sulla
vicenda che vede coinvolta la confraternita di Sant'Antonio abate e San
Giuseppe.
La vicenda ha subito una svolta a seguito dell'esposto presentato dal
vescovo della diocesi di Savona-Noli, Vittorio Lupi. Una decisione non
improvvisa, peraltro, ma maturata dopo tre anni di mediazioni e sentenze
di tribunali ecclesiastici dopo la decisione del vescovo di
"commissariare" la confraternita e la non accettazione da parte dei
confratelli.
Alla base di tutto ci sarebbe l'approssimazione con cui - negli anni
precedenti il commissariamento - sarebbero stati tenuti i libri
contabili ma soprattutto un'operazione immobiliare non autorizzata dalla
diocesi, come invece previsto dal diritto canonico e anche dalle leggi
italiane. Leggi che ora hanno portato il procuratore Vincenzo Scolastico
all'iscrizione nel registro degli indagati di una persona, accusata di
appropriazione indebita aggravata.
Così, dopo il "caso Cotta", la diocesi di Savona si ritrova a ricorrere
ancora una volta alla giustizia. La decisione di rivolgersi ai
magistrati è stata molto sofferta e dolorosa. Questo è ciò che si
apprende negli ambienti della Curia, che per la delicatezza del caso,
preferiscono mantenere uno stretto riserbo.
Il sequestro è, come detto, l'ultimo capitolo di una vicenda che dura da
circa tre anni. Nel 2005 il vescovo Domenico Calcagno, verificata una
situazione di "disordine amministrativo" nella confraternita, decise di
nominare commissario Marco Carpineti, già priore generale delle
confraternite della Liguria, per aiutare nell'amministrazione l'oratorio
di Varigotti, nel frattempo diventato ente giuridico, e per fare
l'inventario dei beni.
Carpineti trovò però l'opposizione della confraternita, che fece ricorso
contro il commissariamento seguendo tutto l'iter del diritto canonico. I
tribunali ecclesiastici respinsero la richiesta nei tre gradi di
giudizio, confermando la scelta della Diocesi.
E siamo a quest'anno. Dal braccio di ferro esce Carpineti, per ragioni
di salute. Il primo luglio il vescovo Lupi nomina un nuovo commissario,
Fabio Cecchini, segretario della confraternita di San Sebastiano a
Valleggia e già commissario di altre tre confraternite. Anche lui però
trova difficoltà nell'ottenere i documenti amministrativi e allora ecco
la decisione dell'esposto.
Dopo il sequestro, le autorità hanno nominato Cecchini custode dei beni
della confraternita, ma sulla vicenda giudiziaria il commissario si
attiene al "no comment" della Diocesi: «La questione non è semplice -
taglia corto Cecchini - è giusto che parli una sola persona, il legale
della diocesi, l'avvocato Bonagura». E Dominique Bonagura spiega gli
immediati sviluppi della vicenda dopo il sequestro: «Il vescovo è
davvero molto dispiaciuto di essere stato costretto a ricorrere
all'autorità giudiziaria - afferma - ma purtroppo non aveva alternative.
Ora dopo tre anni siamo riusciti a mettere il commissario nelle
condizioni di lavorare sia per quanto riguarda il diritto canonico sia
per la giustizia italiana. Cecchini potrà verificare se ci sono state
irregolarità».
Andranno avanti anche le indagini della magistratura; Bonagura prevede
tempi molto brevi. «Per la fine di settembre ci sarà una conclusione -
aggiunge - Sarà fatto l'inventario dei beni e le verifiche sulle
compravendite, perché trattandosi di proprietà della Chiesa necessitano
dell'autorizzazione del Vescovo. Il Vescovo non vuole usurpare niente,
ma esercitare il suo diritto-dovere di controllo: i beni sono gestiti
dalla confraternita, ma in ultima istanza è il Vescovo a risponderne.
Quanto all'operazione immobiliare non c'era l'autorizzazione ad
accendere il mutuo né a vendere l'edificio - conclude - Se verrà fuori
che tutto è regolare sarà meglio così, noi saremo contentissimi».
Marco Gervino
S
15/8/2008 Sigilli alla Confraternita sequestrati tutti i beni
la procura indaga sulla contabilità e un'operazione immobiliare
Tutto è nato da un esposto del vescovo Lupi. C'è anche un indagato
Varigotti. Carabinieri in Confraternita. Ieri mattina di buon'ora i
militari della compagnia di Savona sono giunti sul lungomare di
Varigotti dove hanno sequestrato i locali dell'antica Confraternita di
Sant'Antonio Abate e San Giuseppe con tutti i "tesori" artistici che si
trovano al suo interno, dipinti e statue ma anche arredi e mobili
antichi di valore inestimabile.
Un sequestro cautelativo ordinato dal procuratore della Repubblica di
Savona Vincenzo Scolastico al quale nelle passate settimane era giunto
un esposto da parte del vescovo della diocesi di Savona-Noli, Vittorio
Lupi. La diocesi ha infatti il compito di occuparsi della tutela del
patrimonio delle Confraternite, anche se è di proprietà delle stesse.
All'origine dell'esposto, secondo le poche notizie trapelate dalla fitta
cortina di riserbo innalzata intorno all'inchiesta, vi sarebbe
l'approssimazione con la quale negli anni passati, sino al
commissariamento della Confraternita, sarebbero stati tenuti i liberi
contabili della stessa, ma soprattutto una operazione immobiliare:
l'acquisto nel 2003 di un edificio su tre piani nel centro di Varigotti
poi rivenduto nel 2005 ad una cifra ovviamente superiore dal vecchio
priore al quale nel frattempo era però subentrato un commissario
nominato dalla diocesi. Una vicenda per la quale il procuratore
Scolastico ha iscritto nel registro degli indagati il nome di una
persona, accusata di appropriazione indebita aggravata.
Una vicenda dai contorni non ancora delineati in maniera precisa, che
potrebbe però portare nei prossimi giorni a sviluppi clamorosi. Ma che
comunque sta già creando non poco imbarazzo ai vertici della diocesi di
Savona-Noli, dove sia il vescovo Vittorio Lupi che il vicario Andrea
Giusto evitano accuratamente di parlarne trincerandosi dietro un
perentorio e invalicabile «no comment».
Qualche informazione in piùè invece possibile averla da Dominique
Bonagura, avvocato della diocesi. «Tre anni fa - spiega l'avvocato
Bonagura - la Confraternita di Sant'Antonio Abate e San Giuseppe di
Varigotti era stata commissariata dal vescovo Domenico Calcagno con
l'obiettivo di fare chiarezza sull'amministrazione, intesa come tenuta
dei libri contabili ai fini fiscali ma anche come inventario dei beni
della Confraternita. Il vescovo Calcagno aveva nominato come commissario
Marco Carpineti, nolese, ex priore generale delle Confraternite della
Liguria. Due mesi fa, tenuto conto dell'età e delle non perfette
condizioni di salute di Carpineti, il nuovo vescovo Vittorio Lupi aveva
nominato un nuovo commissario, nella persona di Fabio Cecchini. Il
quale, però, come era già accaduto al suo predecessore, ha trovato una
serie di ostacoli da parte dei vecchi responsabili della Confraternita
per ottenere i documenti amministrativi che aveva richiesto e
soprattutto l'inventario dei beni».
Ed è stato proprio a seguito di queste difficoltà che il vescovo
Vittorio Lupi ha deciso di ricorrere all'autorità giudiziaria
presentando un dettagliato esposto sulla vicenda al procuratore capo
Vincenzo Scolastico. «Si tratta di una vicenda delicata - sottolinea il
dottor Scolastico - per la quale le indagini sono appena cominciate.
Ricevuto l'esposto da parte della diocesi ho deciso di ordinare il
sequestro cautelativo dei beni della Confraternita di Sant'Antonio abate
e San Giuseppe di Varigotti e di affidare ai carabinieri il compito di
effettuare i relativi accertamenti, oltre che procedere all'inventario
dei beni di proprietà della Confraternita stessa. Di più, per il
momento, non posso aggiungere, a parte che vi è una persona indagata per
appropriazione indebita aggravata».
gianluigi cancelli

S
13/8/2008 Finale: raccolta differenziata, risultati positivi
Soddisfazione dei Verdi per la raccolta differenziata a Finale. «Si è
passati dal 27 al 30 per cento - dice Gabriello Castellazzi -. Negli
ultimi 4 giorni sono stati raccolti 35 quintali solo di plastica, e la
raccolta giornaliera di carta è di circa 30 quintali».
SN
12/8/2008 Crisi del turismo, Bertolotto chiede al governo nuovi
interventi
Savona. “Pur augurandomi, come avvenuto lo scorso
anno, che nel mese di settembre vi sia una significativa ripresa, è
indispensabile assumere iniziative concrete a favore del settore
turistico della nostra provincia, colpito da una crisi estremamente
pesante confermata da un notevole calo di presenze”.
Il presidente della Provincia di Savona Marco
Bertolotto raccoglie l’allarme lanciato dagli operatori del settore e
non evita di paragonare la stagione nera per il turismo savonese
(peraltro comune a quasi tutte le altre zone del Paese in cui il
prodotto-mare risulta determinante) ad analoghe crisi che, sempre
restando in ambito provinciale, hanno colpito recentemente comparti
industriali e produttivi.
“In questi casi si sono attuati provvedimenti come
l’accordo per l’area di crisi, contratti di area. Non vedo perché non si
possano ipotizzare provvedimenti altrettanto concreti per un settore di
vitale importanza come il turismo”, spiega il presidente della
Provincia.
“Se consideriamo, ad esempio, che gli stabilimenti di
Ferrania contano cinquecento addetti oltre all’indotto e negli esercizi
alberghieri della nostra provincia – afferma Bertolotto – lavorano circa
3 mila e 500 persone oltre al notevole indotto, credo che il fenomeno
debba essere considerato in tutta la sua gravità e affrontato con
conseguenti misure efficaci”.
“Senza dubbio queste ultime, per ovvie ragioni,
risultano più complesse da individuare rispetto a quelle adottate per
alcuni comparti industriali – premette il presidente della Provincia –,
tuttavia sono convinto che la richiesta di un tavolo di lavoro da
avanzare al ministro delle Attività Produttive sia un primo importante
passo da compiere. Cosa che farò già nei primi giorni di settembre”.
Per il presidente della Provincia è infatti
“indispensabile individuare tutti i possibili interventi capaci di
portare aiuto concreto a chi in questa stagione ha subito e subisce
danni economici ingenti, con preoccupanti conseguenze sotto il profilo
occupazionale”.
Come del resto, a parere di Bertolotto occorre
“elaborare piani a breve e brevissimo termine per interventi che evitino
il ripetersi della crisi che il comparti turistico sta soffrendo in
queste settimane. Penso per esempio a pianificazioni urbanistiche,
commerciali e di promozione, che rapidamente portino le località ad
adeguarsi alle nuove esigenze del mercato turistico”.
In questo contesto occorre, tuttavia, anche un
cambiamento di mentalità da pare di alcuni operatori in maniera tale che
il turista trovi maggiore accoglienza e ospitalità, scacciando la
sensazione di essere tollerato perché portatore di ricchezza.
Tornando ai provvedimenti che Bertolotto intende
portare, insieme agli altri soggetti pubblici e privati che lo
condivideranno, al tavolo che verrà richiesto al ministro Scajola, il
presidente della Provincia cita, tra gli altri, “la necessità di
allineamento delle aliquote Iva sul turismo con quelle degli altri Paesi
dell’Unione Europea, così come l’attribuzione dell’interesse pubblico
alle attività alberghiere. Ma questi sono solo alcuni esempi di quanto,
a mio parere – conclude Bertolotto – occorra fare per aiutare operatori
e addetti del turismo ed evitare il ripetersi di crisi come quella
attuale”.

I
7/8/2008 Estate: seconde case, le più
costose d’Italia sono nel Savonese
Tra le dieci località balneari italiane più care per
le seconde case ben sette sono in Liguria. Il record spetta a Varazze,
in provincia di Savona, dove investire nel mattone costa in media 12.000
euro a metro quadro. A seguire Alassio dove si possono arrivare a
spendere 11.000 mila euro. Sono i dati diffusi da Tecnocasa, l’agenzia
immobiliare che realizzato un’analisi sul mercato delle seconde case al
mare.Il primato spetta alla provincia di Savona: a Varigotti si può
comprare a 11.000 euro, a Celle Ligure a 10.000, mentre si può
risparmiare a Finale Ligure dove si spendono 9.000 euro al metro quadro.
Nella provincia di Genova le località più costose
sono Arenzano (10.000 euro) che batte di poco Santa Margherita Ligure
(9.500). Dallo studio è emerso che chi decide di acquistare una seconda
casa preferisce i bilocali con giardino o terrazzo, vicini al mare e ai
servizi.
i
5/8/2008 "Varigotti insieme" all'attacco«Via tutti i camper
dall'Aurelia»
«I CAMPER lungo l'Aurelia devono sparire. Non sono una bella immagine
per il turismo». Lo dice Fabrizio Fornasiero, presidente
dell'associazione Varigotti Insieme, facendosi portavoce di buona parte
dei varigottesi che non sopportano più di vedere campeggiare schiere di
turisti che, usufruendo di un semplice posteggio, trascorrono il fine
settimana fronte mare e regolarmente lasciano un immondezzaio a fine
giornata. Anche domenica non era difficile vedere camper, sdraio e
tavolini. «È indispensabile installare il divieto di sosta per icamper
su tutto il territorio comunale - aggiunge Fornasiero - in modo che tali
mezzi utilizzino solo le aree attrezzate. Non è una crociata contro i
camperisti ma ritengo che si trovi un'area adatta a questo tipo di
turismo».
Critica condivisa dal sindaco Flaminio Richeri, che comunque qualcosa ha
gia fatto, trasferendo i camper dal lato mare al lato monte della
litoranea.
«Purtroppo non possiamo fare molto più - dice Richeri - che controllare
e multare chi si avvale di un posteggio per campeggiare. Cosa che la
polizia municipale già sta facendo».
Secondo Fornasiero, è naturale che il posteggio venga trasformato in
campeggio, visto che il camper è un'unità abitativa e non un semplice
veicolo. «È assurdo - conclude - che si possa pensare che utilizza il
camper, il cui livello si è anche abbassato visto che molti veicoli oggi
vengano affittati, possa usarlo come semplice mezzo di trasporto».
S. A.
4/8/2008 Provincia: Capo Noli illuminato a
giorno
Nuovo impianto realizzato dalla Provincia di Savona
col cofinanziamento dei Comuni di Finale Ligure e Spotorno per
illuminare a giorno Capo Noli, dopo la frana che per cinque mesi aveva
interrotto la via Aurelia. “E’ un’iniziativa che risponde ad una doppia
necessità - ha spiegato l’assessore alla Viabilità della Provincia di
Savona Pierluigi Pesce - si tratta di illuminare a giorno le zone più
critiche per permettere un controllo visivo costante e inoltre questo
impianto arricchisce la bellezza dell’ambiente con un’illuminazione
notturna visibile a grande distanza di un angolo della nostra costa tra
i più affascinanti della Liguria”.
