13/12/2007 Canoni demaniali alle stelle locali a rischio
chiusura
finale contesta gli aumenti
Bar, ristoranti e persino un cinema: se passa la legge costretti a
lasciare
L'AUMENTO dei canoni demaniali per le
attività commerciali non annesse agli stabilimenti balneari, che arriva
a superare il mille per cento per quelle non commerciali, costringerà
molti gestori a chiudere l'attività.
A Finale, la mannaia dei canoni ha colpito alcuni dei locali pubblici
più noti e che, per di più, garantiscono il servizio tutto l'anno come
il ristorante pizzeria "Baquito" di Finalpia, il ristorante "La
Caravella" di Varigotti e la terrazza del "Boncardo". Ma non risparmia
neppure il Cinema "Ondina" sul lungomare e il porto turistico di Capo
San Donato.
«Quest'anno il canone demaniale che dovremo corrispondere per il porto
turistico che, a fatica e grazie a contributi regionali, dopo vent'anni,
stiamo completando - ha detto l'assessore Massimo Gualberti - passa dai
70 mila euro del 2006 a 180 mila euro. Sperando che non venga approvato
quanto previsto dalla nuova legge Finanziaria che farebbe salire il
canone a 500 mila euro. Una cifra assurda a cui cerchiamo di far fronte
chiedendo che ci vengano riconosciuti, quota a parte, i lavori svolti e
le aree non utilizzate poiché occupate dal cantiere».
Intanto gli esercenti dei locali pubblici, tramite il vice presidente
provinciale del sindacato Silb, Fabrizio Fasciolo, e presidente vicario
dell'Ascom, si sono già rivolti a un legale per vedere in che modo
attivare il ricorso al Tar.
«Ci sono alcune aziende che potrebbero arrivare al collasso se venisse
approvata la nuova legge finanziaria ed applicati gli aumenti previsti -
ha sottolineato Fasciolo -. Difficilmente un esercente, in un paese come
il nostro, dove la stagione è ridotta ad alcuni mesi l'anno, può
permettersi di pagare quei canoni». Ed aggiunge: «È una vera e propria
ingiustizia per cui non c'è la volontà politica, al momento attuale, di
trovare delle soluzioni. Quando a Savona è venuto l'assessore regionale
Bozzano, alla mia domanda di chiarimento su questo aumento spropositato
dei canoni, ha evitato di rispondermi, togliendomi la parola». E ormai
c'è già chi, avendo superato gli 80 mila euro di canone, si è detto
pronto a chiudere i battenti. E tra questi potrebbe esserci anche il
titolare del Cinema Ondina. «È davvero incredibile che di fronte agli
sforzi che fa anche il Comune per poter garantire l'apertura di un
cinema in città, collaborando all'organizzazione della rassegna "Al
Cinema Insieme", che permette di applicare prezzi ribassati un giorno la
settimana, - ha detto Gualberti - si debba rispondere con l'applicazione
di canoni così esagerati». Bruno Gonnella del ristorante "La Caravella"
di Varigotti si dice profondamente deluso da uno Stato che non fa nulla
per aiutare gli imprenditori. «Pagare 22 mila euro di canone demaniale,
pari a dieci volte tanto rispetto allo scorso anno, - ha detto Gonnella
- a cui devo aggiungere 3 mila euro di Ici e circa 6-7 mila euro per il
mantenimento della struttura, che è un obbligo dei concessionari, è
praticamente impossibile. E soprattutto, è molto avvilente che invece di
premiarci per il fatto di garantire un servizio tutto l'anno, come
facciamo noi e siamo tra i pochi, ci vediamo bastonare con canoni di
questo genere. Faremo ricorso insieme a tutti gli altri locali
pubblici».
silvia andreetto
IL SECOLO XIX
9/12/2007 L’ex colonia Fiorita di
Varigotti raddoppia.
L’ex colonia Fiorita di
Varigotti raddoppia, oggi
diventata un residences. E’ stato completato (da privati)
lo scavo dove sorgerà un’altra ala del residence che ha
preso il posto della storica colonia. Alle spalle della struttura
ricettiva è stata realizzata anche una piscina. Lungo la via Aurelia
saranno realizzati come oneri di urbanizzazione, fra l’altro, diversi
posti auto ad uso pubblico.
A.R.
LA STAMPA

9/12/2007 Turismo vietato a Varigotti Natale con alberghi
chiusi
la polemica
Aperti solo due residence. Gli albergatori: «Non possiamo rimetterci»
Anche l'unico albergo finalese a cinque
stelle, "Il Saraceno", ha chiuso i battenti a inizio dicembre e riaprirà
solo il prossimo marzo. A Varigotti, borgo saraceno considerato una
perla della Riviera, il turismo continua a fermarsi ai primi di ottobre.
Nessuna possibilità per chi volesse trascorrere il Natale o il Capodanno
in Riviera di alloggiare in un hotel a Varigotti.
«Quest'anno la situazione è ancora più critica - sottolinea Fabrizio
Fornasiero, presidente dell'associazione "Varigotti insieme" - Se fino
allo scorso anno almeno un paio di alberghi erano rimasti aperti, tra
questi il Plaza, quest'anno lo sono solo un paio di residence-meuble.
Ringrazio personalmente questi professionisti che garantiscono un
importante servizio che però non soddisfa tutti. Infatti il tipo di
clientela che trascorre una fine settimana o anche qualche giorno in più
in un hotel, magari cinque stelle, è sicuramente diversa da quella che
preferisce il residence o il meublè. Mi sembra strano che non si
comprenda ciò o comunque non si tenga in considerazione la necessità di
offrire servizi adeguati alle esigenze di un turismo cambiato negli
ultimi anni».
La battaglia per evitare che il borgo saraceno si spopoli per buona
parte dell'anno la sta combattendo da tempo anche l'amministrazione
comunale che, grazie alla collaborazione delle associazioni di
volontariato e di Varigotti insieme, garantisce un programma di
manifestazioni anche nel periodo natalizio.
Ma non basta. «E' inutile - dice Fornasiero - che si organizzino
iniziative per attirare le gente a Varigotti se poi non ci sono posti
dove i turisti possano trovare una giusta sistemazione alberghiera».
Insomma Fornasiero, anche se non direttamente, punta il dito verso
l'associazione albergatori. «E' chiaro che la teoria sostenuta da molti
albergatori, secondo cui non c'è abbastanza richiesta per tenere aperto
l'esercizio, è il classico gatto che si morde la coda - sottolinea
Fornasiero - Sono certo che in anni come questi, in cui neve in montagna
ce n'è poca, sarebbero parecchie le persone che potrebbero scegliere un
paradiso come Varigotti per le vacanze di Natale o di fine anno».
Replica il presidente degli albergatori Paolo Tedeschi: «E' un problema
reale il fatto che a Varigotti non si riescano a garantire i servizi
necessari per il turismo, ma è chiaro che se un albergatore decide di
tenere chiuso è perché i costi di mantenimento del personale e della
struttura superano la richiesta. La nostra categoria ha investito molto
nelle strutture ma è indispensabile che lo Stato e gli enti
istituzionali cerchino di venirci incontro per sgravarci in primis da
tutte quelle tasse che ci penalizzano terribilmente, costringendo molti
albergatori a gettare la spugna».
Secondo l'associazione di Varigotti la carenza di servizi adeguati rende
vani anche gli sforzi fatti dal Comune per organizzare il programma di
manifestazioni anche per il periodo natalizio. «Purtroppo si contano
sulle dita di una mano anche i ristoranti operanti nel borgo - conclude
Fornasiero -se si pensa che la scorsa estate ha chiuso anche l'unica
pizzeria. Anche questa trasformata in alloggi come è avvenuto in passato
con parecchi negozi del centro storico»..
la delusione degli operatori è inutile
fare iniziative se poi non sono disponibili i locali per ospitare i
turisti
fabrizio fornasiero presidente "Varigotti insieme"
Silvia Andreetto
IL SECOLO XIX
8/12/2007 Un unico obiettivo riuscire a prolungare la stagione turistica
«Troppo pochi coloro che commercialmente parlando
operano nel periodo invernale a Varigotti, troppo pochi quelli che a
costo anche di sacrifici economici, prolungano la loro attività al di là
del periodo estivo, troppo poco varia l’offerta per attirare il turista
che magari, nel fine settimana vuole godere del nostro sole». Fabrizio
Fornasiero, presidente dell’Associazione Varigotti Insieme riporta un
primo piano una questione annosa che riguarda il mitico borgo di Finale,
ma anche molte altre zone della Riviera. Perchè a fine estate quasi
tutta Varigotti chiude i battenti? Risponde Fornasiero: «La colpa, se di
colpe si vuol parlare, è sicuramente da ricercare nella carenza di spazi
commerciali disponibili conseguenza di una passata e deleteria politica
di trasformazioni ad uso abitativo, dalla mancanza di incentivi da parte
del Comune, e colpa anche di chi continua con la vecchia mentalità del
guadagno immediato e nulla di più e quindi si sente più che autorizzato
ad abbassare le saracinesche alla fine dell’estate. Come presidente di
Varigotti insieme, ma ancor di più come commerciante, vorrei chiarire
gli obiettivi del mio operato che recentemente hanno innescato una
polemica guidata dal signor Gonella a nome dei ristoratori del paese.
Tutte le mie considerazioni hanno voluto avere come unico obiettivo
quello di sollecitare tutte le categorie commerciali a adoperarsi per
far si che la stagionalità turistica del paese venga prolungata il più
possibile». Aggiunge: «Lungi dal criticare l’operato di qualcuno, vorrei
semplicemente dire, come d’altra parte Gonella sembra concordare, che
oggi solo offrendo un servizio sempre più professionale si può competere
commercialmente con le tante altre offerte disponibili sul mercato. La
professionalità degli albergatori e dei ristoratori è fuori discussione,
anzi un plauso deve essere fatto a quelle realtà che hanno investito
nelle loro attività offrendo ad esempio, servizi di meublè per ogni
periodo dell’anno, agli stessi ristoratori, e ai quei commerciati che
coraggiosamente sono presenti e operativi tutto l’anno». Termina
Fornasiero: «Solo un’offerta sempre varia, aggiornata coi tempi, potrà
garantire a Varigotti quella vitalità che non puo più essere
circoscritta a 3 mesi dell’anno. Certi obiettivi si possono raggiungere
con l’unità di tutti, evitando certe polemiche che innescate da alcune
parole, forse mal espresse, sono inutili e fine a se stesse. Discuteremo
tutti assieme delle strategie migliori per il 2008».
LA STAMPA
1/12/2007
Nuove
prescrizioni
Ancora un ostacolo per il Piano
urbanistico comunale di Finale Ligure. Il Puc è approvato dalla
Provincia, ma primi che entri in vigore dovrà tornare per l’ultima volta
in Consiglio comunale. Devono essere, infatti, votate le ultime
prescrizioni inserite dalla Provincia. Si tratta di una formalità che
dovrebbe essere adempiuta il 12 dicembre prossimo dal Consiglio. Per
qualche settimana resta dunque ancora in vigore il Prg di venticinque
anni fa.
A.R.
LA STAMPA
