|
Il ricordo di Patrizia
Ho avuto la triste notizia che il giorno 24 aprile 2006 si è spento Arturo Borbonese.
Era poi piacevolissimo andare a scoprire i luoghi citati nei libri: come tre veri avventurieri abbiamo fatto bellissime escursioni, risalendo letti di torrenti , andando a scoprire vecchie fornaci da calce e studiando addirittura eventuali movimenti del 'dente del gigante', la pietra che sovrastava la nostra casa e che ci metteva un po' di timore; e poi c'erano le indicazioni dei sentieri da ripassare e allora via con la vernice grigia, rossa, gialla e blu che andavano a ricalcare i colori della sua cartina.
"120.000 metri cubi di acqua gettati via" è il
messaggio scritto sul ponticello ai piedi di Villa Teruzzi, lo ha
scritto lui e ogni tanto con il pennarello lo andava a ripassare; gli
dava un enorme fastidio vedere tutta quell'acqua potabile sprecata; ma
poi lo rincuoravamo dicendogli - almeno sulla spiaggia bevono i
gabbiani. L'unica immagine che sono riuscita a rubargli, che è stata fatta nell'inverno del 2004 nella zona devastata dall'incendio; lui è in ginocchio e sta ripassando un segnavia del sentiero che stavamo percorrendo.
Una rivista parlando di Finale ligure e del suo ambiente nomina Borbonese: "Nel 1974 Arturo Borbonese, perito elettrotecnico dell'Istituto Gallileo Ferraris di Torino, andato in pensione si stabilì a Varigotti dedicandosi a un nobile progetto: recuperare i sentieri della zona, segnali e farne una mappa. Falcetto e pennello alla mano ridiede vita alla viabilità perduta, inventando per l'escursionista una rete di simbolida ..."caccia al tesoro". Si tratta dei «Sentieri del Finale». Descritti in dettaglio, con tanto di cartina, 120 chilometri di sentieri ed in dettaglio 31 itinerari. Di questa pubblicazione sono già state realizzate 35 mila copie. E' la conferma del grande interesse che c'è verso il paesaggio e l'ambiente di Finale e Varigotti.
Una
piccola curiosità la località "Territori Indiani" sulle
alture di Varigotti deve questo toponimo proprio a Borbonese che nel
ridisegnare tutti i sentieri si fece aiutare dai Boy-Scout e il nome lo
scelsero loro, quasi ad evocare un mistero e una leggenda.
| |