Arturo Borbonese

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Il ricordo di Patrizia 

 

    Ho avuto la triste notizia che il giorno 24 aprile 2006 si è spento Arturo Borbonese.


   Varigotti, perde una persona che ha amato tantissimo questo meraviglioso Paese, che conosceva la storia di ogni pietra, che amava i "suoi" sentieri, la natura, il mare, che ha pianto per l'incendio del 3 settembre 2003, perché diceva - non rivedrò più la montagna verde.
   Ho avuto la grande fortuna di conoscerlo e frequentarlo per diversi anni, con lui ho anche collaborato alla stesura di un libro su Varigotti, ed ho vissuto tutto il suo entusiasmo, la sua voglia di vivere, di scoprire; passo dopo passo, foto dopo foto, ha voluto dare  un altro contributo alla conoscenza di Varigotti.
Con il suo carattere un po' ruvido,  la sua bicicletta rossa, il suo modo esemplare di non guardare all'esteriorità, ma alla sostanza, con la sua genialità,  Vi assicuro che abbiamo perso un uomo meraviglioso.
   Con mio marito abbiamo iniziato ad  affittare un appartamento da Ottobre a Marzo sullo stesso piano di Arturo Borbonese.
L' amicizia non è stata immediata, subito c'è stato un po' di sospetto, poi piano piano è stato lui a farsi avanti.
Vedendomi spesso leggere, ha iniziato a propormi di leggere i libri che aveva nella sua piccola, ma interessante biblioteca; infatti entrando in casa sua e vedendo tutti quei libri, mi sono sentita nel paese delle meraviglie.
   Erano tutti libri storici che per la maggior parte parlavano proprio del Finalese dai tempi del marchesato dei Del Carretto ad oggi, poi la cosa incredibile era che lui mi chiedeva se avevo già letto determinati passaggi . si ricordava perfettamente tutti i contenuti.
Iniziava quindi uno scambio di libri, da quelli storici ai romanzi, di cui due ambientati a Varigotti "Dalla Rupe" di A.G. Barrili (romanzo di fantasia) la "Vipera" con fatti realmente accaduti a Isasco.

   Era poi piacevolissimo andare a scoprire i luoghi citati nei libri: come tre veri avventurieri abbiamo fatto bellissime escursioni, risalendo letti di torrenti , andando a scoprire vecchie fornaci da calce e studiando addirittura eventuali movimenti del 'dente del gigante', la pietra che sovrastava la nostra casa e che ci metteva un po' di timore; e poi c'erano le indicazioni dei sentieri da ripassare e allora via con la vernice grigia, rossa, gialla e blu che andavano a ricalcare i colori della sua cartina.

   "120.000 metri cubi di acqua gettati via" è il  messaggio scritto sul ponticello ai piedi di Villa Teruzzi, lo ha scritto lui e ogni tanto con il pennarello lo andava a ripassare; gli dava un enorme fastidio vedere tutta quell'acqua potabile sprecata; ma poi lo rincuoravamo dicendogli - almeno sulla spiaggia bevono i gabbiani.
Proprio con lui in una di quelle mattinate tiepide di inverno, ho capito la differenza tra gabbiani e cormorani, del differente modo di procurarsi il pesce; e del buffo modo di asciugarsi le ali dei cormorani sugli scogli Pagliai vicino al porto di Finale.
   Nel 2003 per problemi di salute è stato ricoverato oltre due mesi al Santa Corona di Pietra Ligure, e a me e mio marito che tutti i fine settimana lo andavamo a trovare, ci chiedeva sempre qualcosa di Varigotti da poter tenere sul suo comodino: una pietra della spiaggia, un rametto di rosmarino, un rametto di timo e poi ci chiedeva sempre - da che parte è il mare?.

   L'unica immagine che sono riuscita a rubargli, che è stata fatta nell'inverno del 2004 nella zona devastata dall'incendio; lui è in ginocchio e sta ripassando un segnavia del sentiero che stavamo percorrendo.

 

Una rivista parlando di Finale ligure e del suo ambiente nomina Borbonese:

"Nel 1974 Arturo Borbonese, perito elettrotecnico dell'Istituto Gallileo Ferraris di Torino, andato in pensione si stabilì a Varigotti dedicandosi a un nobile progetto: recuperare i sentieri della zona, segnali e farne una mappa. Falcetto e pennello alla mano ridiede vita alla viabilità perduta, inventando per l'escursionista una rete di simbolida ..."caccia al tesoro". 

Si tratta dei «Sentieri del Finale». Descritti in dettaglio, con tanto di cartina, 120 chilometri di sentieri ed in dettaglio 31 itinerari. Di questa pubblicazione sono già state realizzate 35 mila copie. E' la conferma del grande interesse che c'è verso il paesaggio e l'ambiente di Finale e Varigotti.

 

Una piccola curiosità la località "Territori Indiani" sulle alture di Varigotti deve questo toponimo proprio a Borbonese che nel ridisegnare tutti i sentieri si fece aiutare dai Boy-Scout e il nome lo scelsero loro, quasi ad evocare un mistero e una leggenda.