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Sulle spiagge crescono e sbocciano i fiori??

 

La spiaggia, non è solo una distesa di sabbia o ciottoli, ma un complesso ecosistema, in cui vive una vegetazione testimone di raffinate strategie adottate dalla vita per occupare tutti gli spazi possibili anche i più ostili. A questo tipo di vegetazione appartiene il Giglio di mare (nome scientifico Pancratium maritimum) tra le piante più ornamentali e belle da ammirare sui litorali sabbiosi.  Il suo areale di distribuzione è esteso a tutte le regioni del mediterraneo ma in Italia è una specie rara, o è divenuta tale, a causa della rarefazione continua del suo habitat. In Liguria, la fascia di terra che progressivamente portava alla fine della spiaggia chiamata duna non esiste più, ora ci sono gli stabilimenti balneari, la passeggiata, le strade, le case e i parcheggi.

 

Ultima colonia di Giglio sulla spiaggia di Malpasso -  24 set 2004

 

All’incirca sino al dopoguerra su quasi tutte le spiagge della costa ligure si poteva ancora ammirare la fioritura dei gigli di mare, una testimonianza la possiamo trovare negli scritti di Camillo Sbarbaro risalenti al maggio del 1945 a Spotorno: “ E’ fiorito sulla spiaggia il giglio di mare; scendo a coglierne; dalla strada un passante mi grida lì tutto è minato”.

Testimonianza non altrettanto autorevole ma sicuramente importante nei racconti degli anziani (i nonni) di Varigotti che all'inizio del '900 raccoglievano questo fiore.

Alcuni esemplari hanno tentato o sono riusciti a rifugiarsi in zone più protette o dove per alcuni fattori le caratteristiche di naturalità necessarie alla loro sopravvivenza si sono mantenute.

Il giglio di mare il cui nome significa tutta forza, faticosamente cerca di resiste come dimostrato da studi condotti dall’Università di Genova, in tre siti in Liguria: a Cavi di Lavagna (sembrerebbe piantato Lord George C. Byron) a Varigotti e tra Ceriale e Albenga.

Varigotti ha ancora qualche popolazione a Malpasso e in quella lingua di sabbia rimasta sta le case il molo. Ciò anche grazie alla buona volontà di alcuni abitanti che tentano di difenderlo.

Purtroppo un bellissimo cespuglio di questa pianta ha resistito sul selciato della vecchia ferrovia sino all’inizio dei lavori per la posa della nuova tubazione per la rete fognaria a Malpasso, poi….

 

Impariamo a conoscerlo (spesso è solo un’ingenua ignoranza a mettere in pericolo una specie) e riconoscerlo per ammirarlo e rispettarlo perché le nostre spiagge non solo un luogo di divertimento e relax ma un importante tesoro di biodiversistà che stiamo irrimediabilmente distruggendo.

 

La spiaggia di Malpasso L'ultimo lembo di spiaggia al Molo

 

Nomenclatura e sistematica (tratto da "La Flora d'Italia" - Alessandro Pignatti)

 

Pancratium maritimum L. Giglio marino, Pancrazio, Giglio di San Pancrazio.

Classe: Monocotiledoni

Famiglia: Amarillidaceae

 

Origine del nome

 

Pancratium da pan kratos, tutta forza; maritimum perché vive in riva al mare; giglio per la somiglianza con il giglio che però appartiene alla famiglia delle Liliaceae.

 

Le caratteristiche delle Amaryllidaceae sono le seguenti

 

Fiori ermafroditi con perianzio corollino vivacemente colorato.

 

1. Perianzio formato da 6 petali e sepali mancanti (6 tepali)

2. Stami 6, fiori attinomorfi isolati, in spighe o infiorescenze diverse

 3. Ovario infero, fiori spesso con paracorolla. Amaryllidaceae

 
Comportamento ed habitat

 

Cresce nelle spiagge e nelle dune litoranee.

Vegeta sulla sabbia, in condizioni di salinità, dilavamento del moto ondoso, caldo ed assenza d’acqua che non sono sopportabili da altre specie all’apparenza più robuste.

Portamento Pianta erbacea perenne alta attorno ai 50 cm che sverna sotto forma di grosso bulbo  un po' allungato e dal diametro di 5-6 cm. Fusto dato dallo scapo fiorale che è robusto e compresso e termina con una spata a due valve che avvolge la parte basale dei tubi fiorali

Foglie Tutte basali, di colore verde glauco, in numero di 5-6 per bulbo, larghe 1-2 cm, lunghe 50-60 cm e ritorte a spirale

Fiori (da 3 a 10) bianchi, grandi, profumati ed ermafroditi. Non c'è distinzione tra petali e sepali ma ci sono solo tepali; questi sono concresciuti per i due terzi della loro lunghezza in un tubo fiorale lungo 5-8 cm, stretto e di colore verde. Nel rimanente terzo superiore si allargano ad imbuto in 6 lacinie bianche, con costolatura verde e concresciute per metà. Nella parte libera le lacinie sono lineari-lanceolate e orizzontali. La paracorolla, bianca, presenta 6 grossi lobi biforcati che danno quindi origine a 12 denti triangolari; i 6 stami sono inseriti tra i lobi, sovrastano la paracorolla e terminano con un'antera gialla a forma di arco. I fiori hanno 1 ovario infero con stigma capitato (cioè ingrossato verso l'apice) puntiforme (cioè di piccole dimensioni) e sporgente al di sopra degli stami. Sono riuniti in ombrelle di 3-10 fiori e più, inseriti, al termine del tubo fiorale, con un corto peduncolo di 1 cm o meno.

 

Fioritura Luglio-agosto, dopo che le foglie si sono seccate, poi produce grandi capsule che si aprono lasciando cadere semi neri e di forma irregolare, ricoperti da uno strato spugnoso che permette loro di galleggiare e di essere trasportati dal vento.

 

Impollinazione Avviene tramite insetti

 

Frutti Sono capsule obovoidi triloculari di 2-3 cm di lunghezza contenenti numerosi semi neri

 

Piccole piante di giglio in prossimità della spiaggia del Molo (16 gen 2006)

 

testo e foto di L.Vannucchi