3/11/2006
il secolo xix
In tre assaltano la Carisa
di Varigottipresi dai carabinieri a un posto di blocco
Sono ragazzi di Foggia
bloccati quindici minuti dopo allo svincolo autostradale di Zinola. Forse
hanno compiuto altri colpi in provincia e nell'Imperiese. Recuperato il
bottino
Varigotti. Uno ha fatto materialmente il
colpo in banca, un altro era fuori a fare da "palo", mentre il terzo
aspettava i complici in auto, pronto per la fuga. Dopo l'assalto alla
filiale di Varigotti della Carisa i tre rapinatori si sono dileguati
rapidamente su un'auto di grossa cilidrata, ma appena un quarto d'ora dopo
sono stati bloccati e arrestati dai carabinieri del radiomobile al casello
di Savona della A10: i militari hanno recuperato la refurtiva e le
calzamaglie usate per la rapina. I tre giovani malviventi sono originari
di Foggia: Cosimo Damiano Marseglia di 25 anni, Antonio Cataldo e Pasquale
Lagioia, entrambi di 27 anni. Per tutti i carabinieri hanno avviato
indagini per appurare se gli stessi siano stati responsabili di altre
rapine avvenute recentemente nel Savonese. In particolare sarebbero
quattro i colpi per i quali sono in corso accertamenti.
Verso le 11.30 di ieri, uno dei banditi, apparentemente senza armi, è
entrato nell'agenzia della Cassa di Risparmio di piazza del Sole dove si
trovavano il direttore, un'impiegata e una cliente allo sportello. Con
atteggiamento normale ma deciso, il bandito ha indossato una calzamaglia
per nascondersi il viso, minacciando la cliente che lo fissava allibita,
poi ha saltato il bancone facendosi consegnare 4.500 euro. Arraffato il
contante, il bandito ha afferrato per un braccio il direttore della
filiale. Avviandosi velocemente verso l'uscita, aveva il timore che
potessero essere bloccate le porte di sicurezza. Quindi, in rapida
successione, una volta all'esterno, l'uomo ha lasciato il direttore. È
stato a quel punto che nella piazza è stato notato un complice del
rapinatore, evidentemente con il compito di coprire le spalle a quello
entrato in banca. Si sono entrambi allontanati a piedi con il bottino, e
nessuno avrebbe notato che poco distante c'era un terzo componente della
banda, a bordo di un'auto ,che aspettava gli altri due per fuggire
assieme.
L'allarme rapina è stato tempestivo e subito raccolto dal "112" di Savona.
Immediatamente è scattato il piano di emergenza con posti di blocco e
controlli dall'elicottero dei carabinieri. La fuga dei banditi è stata di
brevissima durata. Alle ore 11.45 erano già stati bloccati dai militari al
casello autostradale di Savona dove era stato istituito uno dei posti di
blocco previsti su tutto il territorio provinciale. Dal colpo erano
passati appena quindici minuti circa.
I carabinieri ritengono che i tre possano fare parte di una più ampia
organizzazione di malviventi, "specializzata" in rapine, impegnata da
tempo sul territorio savonese e imperiese. «Per questo - ha spiegato il
comandante provinciale dell'Arma, Francesco Laurenti - stiamo
approfondendo alcuni aspetti che potrebbero portare a nuovi sviluppi in
termini di responsabilità in altri colpi messi a segno recentemente nel
Ponente ligure».
Indagini ancora in corso, dunque, per chiarire bene se i tre avessero
avuto una "base" a Savona città e quali coperture di lavoro normale
abbiano eventualmente usato per giustificare la loro presenza in città o
nel comprensorio, e chi possa averla fornita. E, ancora, se qualcuno o
qualche telecamera di sicurezza sia in grado di identificare precisamente
qualcuno di loro in altre situazioni analoghe avvenute negli ultimi mesi.
Angelo Verrando
03/11/2006
Uno ha fatto il colpo entrando nell'agenzia con il volto coperto con una
calzamaglia; gli altri due lo hanno atteso fuori.
Presi 4.500 euro. Ora si cerca di capire se il terzetto aveva una base in
zona o se, addirittura, faceva parte di un'organizzazione con altri
complici
«Bandito disorientato dalle urla
di una cliente»
le testimonianze
Varigotti. Ancora una volta
ad avere assistito in prima persona alla rapina, la seconda in meno di
venti giorni ai danni della filiale Carisa di Varigotti, è stata
l'impiegata Silvia Ri.
Il rapinatore, vestito a puntino, è entrato in banca come un normale
cliente, ma, in men che non si dica, ha indossato la calzamaglia sul viso
ed è balzato al di là del bancone, chiedendo all'impiegata di dargli tutto
il denaro disponibile. Silvia Rossi non ha fatto una piega e ha consegnato
tutto quello che si trovava in cassa. Ma non ha reagito allo stesso modo
l'unica cliente che si trovava allo sportello, che ha avuto una crisi di
panico. «C'è stato un momento in cui ho temuto il peggio per la signora
che si era gettata a terra urlando - ha raccontato il direttore della
filiale Andrea Rossello - Non sapevo come tranquillizzarla». E ad avere un
ruolo fondamentale nell'andamento della rapina, che si è conclusa con la
cattura dei banditi da parte dei carabinieri, è stata proprio la presenza
di Rossello. «Mi trovavo nell'ufficio adiacente allo sportello e stavo
telefonando - ha raccontato Rossello - e ho visto un'ombra saltare al di
là del bancone. Quando sono uscito dall'ufficio, un uomo, giovane, vestito
di bianco, dopo aver spinto Silvia si stava facendo consegnare il denaro
che c'era nel cassetto». A quel punto, le urla della cliente, che
continuava a stare riversa a terra, e l'uscita del direttore, hanno
disorientato il rapinatore che ha dato evidenti segni di nervosismo e non
ha esitato a puntare un "qualcosa" di non ben identificato, alla schiena
di Rossello, chiedendogli di accompagnarlo fuori dalla banca. «Non so che
cosa mi abbia puntato alla schiena - ha detto Rossello - ma è parso subito
evidente il nervosismo che ha assalito il rapinatore non appena mi ha
visto. Non si aspettava che ci fossi anche io e credeva di farla franca,
approfittando della presenza di due donne».
Ed è stato proprio a quel punto che il nervosismo ha cominciato a
crescere. L'uomo infatti ha iniziato ad alzare la voce, intimando al
direttore di aprire le porte in fretta. Solo il sangue freddo di Rossello
ha fatto si che le cose andassero nel verso giusto. «Ho cercato di fargli
capire che non si poteva accelerare l'apertura delle due porte che si
aprono una alla volta», ha aggiunto.
Nel pomeriggio, alla filiale di Varigotti è arrivato anche il presidente
della Carisa, Franco Bartolini che ha dichiarato: «La cattura dei
rapinatori è stato frutto di un'attività investigativa che ha portato a
questo straordinario risultato importante per l'azienda, per il personale
e per il pubblico».
Silvia Andreetto
Quella Audi A6 già segnalata
le indagini
L'agenzia di Varigotti della
Carisa è considerato un sportello a rischio di rapine. Come molti altri,
del resto, finiti nel lungo elenco degli assalti dei banditi. E poi ci
sono le segnalazioni della fase di applicazione dell'indulto, con
pregiudicati usciti dal carcere. E, ancora, notizie sulla presenza e
spostamenti di veicoli, soprattutto auto di grossa cilidrata. Tutti
elementi attualmente al vaglio del nucleo analisi criminale costituito dal
comando carabinieri Savona per affrontare l'emergenza rapine in tutta la
provincia. E sarebbe stata proprio la Audi A6 a portare gli investigatori
sulle tracce dei malviventi che ieri hanno rapinato la Carisa di
Varigotti. La presenza del mezzo sarebbe stata già segnalata e quindi
registrata nel corso delle indagini per un precedente colpo. E ieri
l'oscuro lavoro di intelligence ha dato un primo frutto.